lunedì 21 marzo 2011

Braceria "Zio Jack" - Napoli

Per dei cultori della carne alla brace come siamo io e il mio gruppetto, tre settimane fa  abbiamo voluto provare a mangiare alla tanto decantata braceria "zio Jack"...Avevo letto molte recensioni abbastanza positive di qst locale che stando in centro città risultava anche facile da raggiungere, visto che per mangiare della carne alla brace degna di questo nome ci sottoponiamo spesso a delle vere e proprie transumanze!

Abbiamo scelto di andarci di giovedì per non dover subire il traffico, la coda all'entrata e un trattamento gastronomico da fast food; non solo: siano stati tra i primissimi clienti, entrando nel locale quando all'interno c'erano a stento un paio di tavoli occupati.

L'estetica del locale non è eccelsa, ma passabile: l'ambiente, per altro piccolino, personalmente mi ha dato un senso di vagamente trascurato, ma in fondo poco conta se il l'avventore di turno viene accolto bene e preso per il palato.

I menù, in pessime condizioni, presentano una varietà di carni piuttosto mediocri; a parte la fiorentina e un paio di specialità che compaiono ad inizio menu poi seguono una sfilza di hamburger e salsiccie servite in tutte le più comuni salse, abbinate (a scelta) a patate al forno, fritte o insalata.

Essendo stati in varie bracerie, abbiamo idea di cosa significhi servire a degli appassionati di carne dei piatti e delle varietà di carne alla griglia fuori dal comune o di una certa qualità, per cui, pur avendo scelto di prendere le specialità della casa (oltretutto le più costose) ci siamo trovati a mangiare una carne di buonissimo sapore, ma nulla di più.

Ma a mio parere quello che boccia categoricamente questo locale e lo condanna alla coda della classifica delle bracerie fino ad ora testate sono due fattori fondamentali: la pulizia e l'accoglienza del cliente.


Chi come noi sceglie di non mangiare la classica pizza, ma pagare benvolentieri un conto più esoso per mangiare una pietanza più particolare lo fa anche perchè ama trattenersi nel locale in cui desina. Ebbene, anche se siamo andati in qst braceria in un tranquillo giovedì sera e dopo poco più di 45 minuti avevamo ancora i ns calici di sangria mezzi pieni, appena abbiamo finito di mangiare la carne che avevamo nel piatto e i camerieri si sono assicurati che non avremmo ordinato altro, siamo stati letteralmente cacciati via!!


Al ns tavolo è arrivato il conto senza che lo chiedessimo e subito dopo è cominciata una processione interminabile di camerieri che continuavano ad avvicinarsi al tavolo per incassare, nonostante facessi presente che stavamo ancora consumando la sangria (in fondo l'abbiamo pagata!!). Non c'è stato nulla da fare: hanno finito quando lavorandoci ai fianchi ci siamo alzati per andar via.


Prima di uscire però ho usufruito del bagno, che posso descrivere solo indecente per la puzza di urina che vi ristagnava...e intanto mi chiedevo: ma se di giovedì sera quando ci sono quattro gatti a mangiare alle 20.30 trattano così i clienti, cosa si inventeranno il sabato sera quando c'è la vera e propria movida? E se io alla stessa ora ho trovato i bagni in quelle condizioni, cosa troveranno i clienti del sabato sera che si trovano ad entrare nel locale alle 22.30, per esempio? Non oso immaginare.


Personalmente lo ritengo un locale da scartare, che non merita la fama che ha e che non mi sento di consigliare per niente. Piuttosto consiglio di allontanarsi un po' in provincia , pagare qualche euro in più (e davvero qlc euro e non di più!) e godersi una calorosa accoglienza in un locale distinto che offra una carne sublime."

Ristorante "La Vaca Loca" - Pratola Serra (Av)

Ripubblico qui la mia recensione sulla Vaca Loca che ho fatto su un'altro sito tempo fa.

Un sera di dicembre scorso sono stata a "La vaca loca" con due amici; abbiamo macinato km venendo da Napoli per vedere qst locale che dalle recensioni lette in giro per il web e dal suo sito internet sembrava promettere bene.

Appena entrati abbiamo trovato un locale semideserto... che di sabato sera non è propriamente la cosa più ovvia, sebbene il pubblico target di questo ristorante non è quello dei ragazzini che popolano le notti dei week end.

Ci accomodiamo in una sala fatta tutta di vetrate e pannelli di legno, fredda per l'ampia metratura nonostante i due funghi preposti a riscaldarla. Decidiamo di mangiare argentino, visto che il menù ce lo consente e una delle due persone che è con me è argentino d'origine, e ordiniamo, per assaggiarli, un Matambre e un Empanadas come antipasto, due fette di Angus da 500 gr e un Tira de Asado, una birra, un'acqua frizzante e tre caffè.


Cominciando dal fatto che il ns amico argentino ha notato che il Matambre non era cucinato in maniera appropriata, a noi non è piaciuto sia per il sapore della pietanza (ma quello è questione di gusti!) che per il tipo di carne adoperata per il piatto, dura e poco saporita; l'Empanadas, invece, lo abbiamo trovato oggettivamente migliore nel sapore, sebbene non eccezionale.
Le carni alla brace, che sono state servite su un "braciere" caratteristico che serve a tenerle in caldo, hanno a loro volta lasciato un po’ a desiderare: la Tira de Asado l'abbiamo trovata buona, ma l'Angus è stato davvero un'esperienza da cassare!

Avendo già mangiato più volte questo tipo di carne in altri ristoranti, avevamo la piena consapevolezza di cosa stessimo per mangiare e anche la certezza che ci piacesse molto! Ma quella che abbiamo trovato nel piatto aveva un sapore decisamente diverso da quello a noi noto, molto forte, molto grasso, molto simile al sapore forte della carne di agnello; e che ci ha disgustato in maniera unanime.

Costo della cena: € 71, che diviso tre fa poco più di € 23.50 a persona...che non sono neanche tanti se si considera che si è mangiato carne, ma che diventano tanti se quello che si è mangiato non è piaciuto, se si è passati la notte successiva alla cena a rivoltarsi nel letto a causa della digestione pesantissima e si è passati il giorno dopo con un sapore sgradevolissimo in bocca. Inoltre, a mio avviso altre pecche del locale sono state il servizio lento (il locale era mezzo vuoto, siamo entrati alle 21.30 per uscirne alle 23.40), un menù di dolci scarno che non ci ha indotto in tentazione nemmeno un po', e poi una "caduta di stile" al momento del pagamento del conto, visto che ci hanno fatto attendere alla cassa un bel po' perchè non riuscivano a racimolare i 9€ di resto del totale di €71, senza minimamente pensare ad arrotondare a €70 come normalmente fanno in altri ristoranti...l'euro non cambia nulla a chi lo spende nè a chi lo incassa, ma sarebbe stato un atto di gentilezza e savoir faire particolarmente azzeccato in quella circostanza, tanto più che mancavano anche le monete per il resto...


Giudizio generale: a nostro avviso non vale la pena fare una "trasferta" da lontano per mangiare tanto mediocremente in un locale normale dove offrono un servizio discutibile; si può fare tutto questo anche restando comodamente a Napoli!

Ristorante Etnico Corcovado Club Napoli - Cucina brasiliana

In un sabato sera di marzo, insieme al mio gruppetto di amici, abbiamo deciso di mangiare etnico.
Come farebbe chiunque che si trova a Napoli, ci siamo recati a via Bausan certi di trovare il posto che facesse per noi.
In quel violetto che pullula di ristoranti che propongono cucine di tutto il mondo, e altrettanto pullula di gente in fila per entrarci,  abbiamo scelto di imbucarci al “Corcovado”, localino che dal menù esposto all’esterno diceva di proporre una cucina di stile brasiliano, anche se poi quella sera in particolare il menù del giorno proponeva come piatto speciale anche la paella (che si sa, è tipicamente spagnola).
Attratti più dal fatto che non ci fosse fila che dall’elenco delle leccornie proposte, ci siamo accomodati in questo piccolo ristorante di due salette e bar a vista, tutte decorate con colori e emblemi della terra carioca.
Eravamo in quattro e abbiamo deciso di ordinare:
·        due porzioni di paella (con una ci mangiavano due persone, come indicato sul menù)
·        un churrasco, grigliata mista di carne speziata con contorno di fagioli, una manciata di riso e una di couscous;
·        una bottiglia d’acqua liscia da 0.50 lt;
·        2 litri di sangria
·        una porzione di bolinhas coloridas, ossia delle palline di cocco, cioccolato bianco, panna e cereali.

Cominciamo col dire che il cameriere che ci ha servito era un tantino provato dal ritmo lavorativo della serata, sebbene il locale non fosse stracolmo, né caotico.
Poco incline al sorriso, alla conversazione breve e alla cordialità, ci ha comunicato davvero la sgradevole sensazione di non essere benvenuti.
Ciò nonostante, a distanza di pochi minuti dalle ordinazioni, ecco che ci arrivano al tavolo i tegami con la paella.
Questo sarebbe dovuto bastare a farci insospettire che la paella l’avessero già pronta, per cui avevano dovuto semplicemente impiattarla e mandarcela al tavolo, ma la triste conferma ci è giunta chiara quando abbiamo assaggiato la pietanza  che, oltre ad essere di sapore mediocre e povera nella composizione (in tutto, insieme al riso abbiamo riconosciuto qualche cozza, un paio di gamberi, qlc  pezzetto di petto di pollo e zucchine a dadini) aveva anche saltato il “ciclo del caldo” del microonde visto che era bella fredda!!!
Abbiamo storto il naso e abbiamo cominciato a capire il perché della mancanza di fila all’ingresso…
Intanto cercavamo di annegare la delusione nel dolce della sangria, che però era abbastanza annacquata…
Poco dopo ci è stata servita la carne che, seppure non era da steak house, era comunque discretamente buona nel sapore e nella cottura.
Per finire abbiamo assaggiato il dolce, composto da praline di crema di cocco gelata incorniciata da panna montata con croccantini stile “cheerios” e cacao.

Terminata la cena abbiamo chiesto il conto ed è lì che ci è stato comprovato il vago sospetto di essere capitati nel classico locale spenna-polli:il totale era di  € 92,00, ossia € 23,00 a cranio!
Non discutendo il prezzo di una cena simile (anche se diventa difficile quando si pensa di aver mangiato un piatto di paella, un quarto della porzione di carne e una sola pallina di cocco con ½ litro di sangria a testa), resta il fatto che la qualità del cibo e della sangria era pessima e non all’altezza non solo per un ristorante che ha l’ambizione di offrire una cucina etnica, ma nemmeno accettabile per un ristorante di cucina tradizionale che per vezzo volesse cimentarsi nella preparazione di un piatto di cucina internazionale! In più, a gravare sul conto c’era l’infame gabella del 15% sul servizio…(ovviamente il conto non prevedeva emissione di ricevuta fiscale!!)

Conclusioni:
Aspetti: Clientela giovane, mediamente under 30;
Pro: Non c’è fila all’ingresso;
Contro: Cibo dal sapore scadente, personale non particolarmente cordiale e conto salatissimo nel rapporto qualità/prezzo.

Personalmente depennerò per sempre questo locale dalla lista dei ristoranti da frequentare/consigliare.
Non apprezzo quando il cliente viene trattato come un limone da spremere e non gli viene riservata nessuna attenzione per  “fidelizzarlo”…mi viene da pensare che il proprietario del locale non abbia bisogno, nè gli importi, che il cliente torni a trovarlo!
...E se non importa a lui...

Buon appetito a tutti!

domenica 20 marzo 2011

Perchè questo blog?

Questo blog nasce a causa delle innumerevoli volte nelle quali il cliente viene trattato come un pollo da spennare.

A scrivere qui sono persone che nel corso delle loro uscite per il tempo libero, si imbattono in gestori di locali disonesti ed incompetenti, offrendo un servizio pessimo e spesso caro, senza alcun riguardo per il cliente.

Tutti devono sapere chi lavora bene e chi no. Il nostro obbiettivo è che questi "imprenditori" migliorino il loro servizio alla clientela. Gli articoli non riguarderanno esclusivamente i pub-pizzeria-ristoranti ma conterrà articoli di qualsiasi categoria di locale che offra un servizio al pubblico.